Tuesday 7 October 2025 - 10:24
Perché Dio non punisce subito gli oppressori in questo mondo?

La bontà o la cattiveria apparente nella vita delle persone non è criterio della giustizia divina. Dio richiama e corregge immediatamente i giusti quando sbagliano, mentre concede tempo ai peccatori radicati affinché siano giudicati nel Giorno del Giudizio. Pertanto, il benessere o la difficoltà terrena non indicano vicinanza o lontananza da Dio.

Agenzia Hawzah News - In una delle sue conferenze, l’Hojjatoleslam Qara’ati ha affrontato una domanda posta da alcuni adolescenti riguardo al motivo per cui i tiranni di questo mondo non vengono puniti. La sua risposta è qui proposta ai lettori.

Molti giovani si pongono dubbi.

Ad esempio, quando si dice che se una persona pecca, non piove, obiettano: «Allora perché in certi Paesi privi di religione la vita è buona e piove regolarmente?»

Qual è dunque la verità?

Si dice: «Se trasgredisci, ne paghi le conseguenze», ma c’è chi trasgredisce molto di più e conduce una vita agiata.

Un esempio semplice può aiutare a comprendere la questione.

Se una goccia di tè cade su un paio di occhiali, la puliamo subito con un panno.

La stessa goccia, se cade su un vestito, è più difficile da pulire e potremmo accorgercene più tardi.

Se invece cade su un tappeto, forse non riusciremo nemmeno a rimuoverla.

Dio si comporta allo stesso modo: se una persona buona commette un errore, Dio la fa immediatamente accorgere e correggere, affinché torni sulla retta via.

Ma se una persona è profondamente malvagia, Dio le concede tempo e rimanda il giudizio al Giorno della Resurrezione.

Pertanto, dalle apparenze non si può trarre una conclusione generale sulla giustizia divina.

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