Monday 8 December 2025 - 08:58
Sobrietà spirituale e bramosia: il bivio tra felicità e infelicità

La lezione etica dell’Ayatollah Khoshvaght evidenzia come la qanāʿat — sobrietà spirituale e accontentarsi del necessario — sia una virtù che preserva l’uomo dalle deviazioni, mentre la bramosia lo trascina lontano dal cammino spirituale.

Agenzia Hawzah News – La qanāʿat, ovvero l’accontentarsi del necessario e vivere con sobrietà spirituale, rappresenta un principio guida che preserva l’uomo dalle tentazioni e dalle deviazioni. La sua assenza trascina l’essere umano verso guadagni impuri e lo allontana dal cammino spirituale. Per i seminaristi e per i musulmani in generale, la qanāʿat è indispensabile per mantenere la concentrazione nella divulgazione della religione e per resistere alle insidie di Satana.

Il compianto Ayatollah Azizollah Khoshvaght, uno dei maestri di etica del seminario, in una delle sue lezioni ha affrontato il tema “Qanāʿat e stile di vita”. Egli ha sottolineato che la qanāʿat, l’accontentarsi del necessario e vivere con sobrietà spirituale, è una questione fondamentale: l’essere umano può organizzare la propria vita in modi diversi, sviluppando ciascuno il proprio stile di vita, ma quanto più l’individuo si accontenta del necessario e pone la qanāʿat come principio guida, tanto più eviterà cadute e peccati lungo il cammino della vita.

Se non riconosciamo il limite del bisogno e ci ostiniamo nella ricerca del “di più”, ci esponiamo a guadagni impuri e, per coprire spese superflue, ci lasciamo trascinare su strade che svuotano l’anima e distolgono dal cammino spirituale. La qanāʿat diventa così un principio concreto di protezione contro tentazioni e deviazioni.

Questo concetto è particolarmente importante per i musulmani, ancor più per gli sciiti; e soprattutto per i seminaristi: la qanāʿat e l’accontentarsi del necessario costituiscono esigenze fondamentali della vita e dello stile di vita. Se un seminarista trascura la qanāʿat, Satana lo distoglie dal cammino della divulgazione e della spiritualità, spingendolo verso la ricerca di reddito e comodità. Invece di guidare le persone verso Dio e la religione, finirà per essere assorbito dall’inseguimento di beni materiali e dal peso delle spese.

Il nostro obiettivo è guidare le persone verso Dio e la religione secondo le nostre capacità e risorse interiori, sia che si tratti di una sola persona, di dieci o di quante ne possiamo raggiungere. La via per raggiungere questo scopo è la qanāʿat. Se cediamo alla bramosia e alle spese eccessive, non riusciremo a portare avanti l’opera di divulgazione e Satana ci distoglierà dal cammino spirituale.

Perciò, la qanāʿat è una delle questioni più importanti della nostra vita individuale e sociale. Essa non è soltanto un atteggiamento interiore, ma un principio guida che orienta le scelte quotidiane e protegge l’uomo dalle derive del consumismo e dall’illusione del “di più”. Anche l’Imam Sadiq (pace su di lui) ha sottolineato il valore della qanāʿat, poiché essa preserva l’essere umano dal cadere in acquisti e spese incontrollate e, di conseguenza, dalle trappole di Satana. La qanāʿat diventa così una virtù pratica e mobilitante, capace di custodire la dignità dell’anima e di mantenere saldo il cammino spirituale.

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