Agenzia Hawzah News – L’Hojjatoleslam Seyyed Baqer Hosseini, presidente dell’Associazione Imamiyya del Gilgit-Baltistan (Pakistan), ha espresso profonda devozione al Sommo Leader della Rivoluzione Islamica, definendolo un leader saggio e coraggioso che ha restituito dignità al mondo islamico. «O Sommo Leader», ha dichiarato, «riaffermiamo il nostro giuramento: ogni volta che lo vorrete, metteremo a disposizione tutte le nostre forze, la nostra vita e i nostri beni per difendere i vostri alti ideali e obiettivi divini e rivoluzionari».
Durante un discorso alla moschea centrale di Skardu, Hosseini ha ricordato il recente viaggio in Pakistan di Ali Larijani (già presidente del Parlamento iraniano e attuale segretario del Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale), il quale ha incontrato diversi alti funzionari e trasmesso un messaggio speciale di saluto del Leader della Rivoluzione al governo e al popolo pakistano, a conferma della profondità dei legami culturali, religiosi e politici tra i due Paesi.
Hosseini ha quindi espresso forte preoccupazione per il “27º Emendamento”, sostenendo che esso potrebbe indebolire l’assetto politico del Gilgit-Baltistan, alimentare fratture tra istituzioni statali particolarmente sensibili e concentrare un potere eccessivo nelle mani di pochi. Ha avvertito che una simile centralizzazione rischierebbe anche di favorire una gestione arbitraria e autoritaria delle risorse naturali della regione, evocando, in modo critico, i metodi coercitivi attribuiti storicamente a figure come Gengis Khan e Hulagu Khan.
Rivolgendosi alla popolazione pakistana, e in particolare agli abitanti del Gilgit-Baltistan, Hosseini ha avvertito che l’adozione di leggi ingiuste indebolisce il Paese e rafforza le forze ostili. Ha sottolineato che la vera soluzione ai problemi della regione richiede unità sociale, fiducia reciproca e strategie condivise tra cittadini ed élite: senza coesione, i diritti storicamente garantiti e le prerogative locali rischiano di essere compromessi, con conseguenze negative per l’intera comunità.
Infine, Hosseini ha duramente criticato il disegno di legge sulle riforme fondiarie, approvato senza tenere conto degli interessi reali della popolazione e senza consultare le parti direttamente coinvolte. Ha sottolineato che trascurare l’opinione pubblica e i diritti dei cittadini in progetti di tale portata può generare gravi crisi future: “Se oggi non ci impegniamo a preservare l’unità e a rafforzare la coesione interna, domani potremmo trovarci ad affrontare situazioni analoghe a quelle di altre province pakistane, già pesantemente condizionate dall’influenza di potenze straniere”.
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