Agenzia Hawzah News — Oggi, 20 Azar 1404 (11 dicembre 2025), nell’Hosseiniyeh dell’Imam Khomeini si è svolta una solenne cerimonia di tre ore per celebrare la nascita benedetta di Fatima Zahra (pace su di lei), alla presenza della Guida della Rivoluzione e di migliaia di devoti. In questa giornata speciale, l’Iran è pervaso da un’atmosfera di gioia, spiritualità e da un rinnovato senso di appartenenza religiosa.
L’Ayatollah Khamenei, rivolgendosi ai partecipanti, ha sottolineato che il popolo iraniano, grazie alla propria resistenza, ha costantemente respinto i tentativi del nemico di alterarne l’identità religiosa, storica e culturale. Pur riconoscendo problemi e carenze, ha evidenziato che il Paese continua ad avanzare e che è fondamentale affrontare con lucidità la guerra mediatica volta a colpire “menti, cuori e credenze”.
Ricordando la coincidenza tra la nascita dell’Imam Khomeini e quella di Fatima Zahra (S), l’Ayatollah Khamenei ha evidenziato che le straordinarie virtù di quest’ultima — oltre la portata della comprensione umana — costituiscono un modello imprescindibile da seguire in ogni ambito della vita: nella religiosità, nella ricerca della giustizia, nella chiarificazione della verità, nella gestione della vita familiare e nell’educazione dei figli.
Ha quindi definito il maddāhī (canto cerimoniale di lode rivolto alla Famiglia del Profeta, eseguito principalmente negli anniversari di nascita e martirio degli Ahl al-Bayt) una tradizione di grande impatto e uno dei pilastri fondamentali della “letteratura della resistenza”. L’Ayatollah Khamenei ha spiegato che ogni idea priva di un linguaggio adeguato è destinata a svanire; per questo le assemblee religiose svolgono oggi un ruolo centrale nella produzione, nello sviluppo e nella trasmissione di questa preziosa letteratura.
Soffermandosi sul concetto di resistenza nazionale, l’Ayatollah Khamenei l’ha definita come la capacità del popolo di perseverare e restare saldo di fronte alle pressioni imposte dalle potenze tiranne, che si manifestano in forme militari, economiche, mediatiche, culturali o politiche. Ha sottolineato che la propaganda occidentale costituisce un esempio evidente di tali pressioni, le quali possono mirare all’espansionismo territoriale, al controllo delle risorse strategiche, all’alterazione dei valori culturali o, nella forma più radicale, alla trasformazione dell’identità stessa di un popolo.
La Guida ha ricordato che da oltre un secolo le potenze occidentali hanno tentato di plasmare e modificare l’identità iraniana, sforzi che sono stati vanificati dalla Rivoluzione Islamica e dalla ferma determinazione del popolo a non cedere. Ha aggiunto che la “letteratura della resistenza” si è progressivamente diffusa dall’Iran ai Paesi della regione e oltre, diventando un patrimonio culturale e spirituale di risonanza internazionale.
L’Imam Khamenei ha sottolineato che l’Iran si trova oggi nel cuore di una guerra mediatica globale, più ampia e penetrante di qualsiasi scontro militare, poiché il nemico ha compreso che il Paese non può essere piegato dalla forza delle armi. Ha inoltre criticato chi alimenta timori riguardo a possibili conflitti futuri, definendo tali tentativi vani e destinati a fallire.
Ha poi indicato che il principale obiettivo del nemico — guidato dagli Stati Uniti, sostenuto da alcuni Paesi europei e dagli oppositori iraniani all’estero — è cancellare i valori fondamentali della Rivoluzione Islamica e oscurare la memoria e l’influenza dell’Imam Khomeini.
Il Leader della Rivoluzione Islamica ha quindi ribadito l’importanza di comprendere a fondo gli obiettivi e la struttura del fronte avversario, sottolineando la necessità di costruire una difesa culturale e mediatica solida, capace di salvaguardare le conoscenze islamiche, sciite e rivoluzionarie. Ha esortato i cantori religiosi a trasformare le assemblee in veri e propri centri di adesione ai valori rivoluzionari, proteggendo la giovane generazione dagli attacchi mediatici e consolidandone consapevolezza, determinazione e spirito di resistenza.
Nelle raccomandazioni conclusive, l’Imam Khamenei ha invitato i cantori religiosi a trasmettere le dottrine religiose e di lotta attraverso l’esempio vivo degli Imam, a colpire con determinazione i punti deboli del nemico senza cedere alle sue insinuazioni, e a illustrare i concetti coranici nei loro molteplici aspetti personali, sociali e politici. Ha inoltre ammonito che melodie e influenze culturali risalenti all’epoca dello Scià non devono infiltrarsi nelle assemblee religiose, così da preservarne l’integrità spirituale e culturale.
Concludendo, ha ricordato che, nonostante le numerose difficoltà presenti in tutto il Paese, il popolo iraniano, con sincerità, fermezza e costante impegno per la giustizia, continua a consolidare la grandezza e l’influenza dell’Iran e dell’Islam, avanzando con determinazione lungo il cammino del lavoro, dello sviluppo e della resistenza.
La cerimonia ha avuto inizio con la recitazione di poesie e lodi, eseguite da undici cantori devoti alla Famiglia del Profeta, creando un’atmosfera di spiritualità e venerazione che ha accompagnato l’intero evento.
Your Comment