Agenzia Hawzah News – Nel corso della cerimonia di inaugurazione del Centro studi di teologia razionale dell’Imam Sadiq a Qom, l’Ayatollah Sobhani, autorità religiosa sciita, ha tracciato una visione organica del pensiero islamico, della ricerca scientifica e dei criteri del progresso autentico.
Egli ha ricordato che l’essere umano possiede una natura duplice — intellettuale e istintiva — e che l’Islam, fondandosi sul Corano, valorizza entrambe in modo armonico, promuovendo lo sviluppo del pensiero e la corretta guida degli istinti.
Riferendosi alla missione del nuovo centro, l’Ayatollah Sobhani ha sottolineato che la ricerca religiosa deve avere un’efficacia sociale concreta, orientandosi verso temi capaci di incidere sulla vita della comunità islamica; le ricerche prive di utilità reale o immediata vanno invece collocate in una scala di priorità secondaria, affinché la produzione scientifica sia feconda sia sul piano spirituale sia su quello materiale.
Un passaggio centrale del discorso ha riguardato il rapporto tra scienze naturali e scienze religiose. L’Ayatollah Sobhani ha osservato che il Corano invita esplicitamente alla riflessione sulla natura e che il progresso autentico di una società dipende dalla capacità di comprenderla e valorizzarla correttamente alla luce dei suoi fondamenti. Ha inoltre richiamato la negligenza storica dei musulmani, soprattutto nei primi secoli, verso le dimensioni scientifico-naturali del sacro Corano, indicandola come uno dei fattori di squilibrio nello sviluppo della civiltà islamica.
Un deciso monito è stato infine rivolto contro l’imitazione acritica dell’Occidente. L’Ayatollah Sobhani ha ribadito la necessità di un accesso autonomo e metodologicamente corretto al campo della scienza, ricordando che la civiltà islamica dispone di solidi fondamenti filosofici e intellettuali, spesso anteriori a quelli occidentali, come dimostra il tema del dubbio metodico presente nella filosofia islamica ben prima di Cartesio.
In conclusione, ha invitato a una rilettura critica del patrimonio intellettuale islamico, da integrare con lo sviluppo delle scienze naturali, e ha esortato docenti e ricercatori a dare priorità ai problemi urgenti della Umma islamica — dalla minaccia delle correnti estremiste alle sfide ideologiche e comunicative del cyberspazio — affinché i risultati della ricerca possano tradursi in benefici concreti e duraturi per la società.
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