Agenzia Hawzah News - Il seminario sulle sfide internazionali e le questioni di salvaguardia, incentrato sull’argomento “Il sionismo globale e il suo confronto con gli insegnamenti mahdiani”, si è tenuto nella città di Mashhad (nord-est dell’Iran) con la partecipazione di seminaristi esperti in lingue straniere.
Nel corso dell’incontro, l’Hojjatoleslam Mohammad Hossein Taheri Akordi, segretario del Comitato per l’“al-amr bi al-maruf wa'l-nahy 'an al-munkar” (comandare il bene e proibire il male) in Iran, ha offerto un’ampia analisi dei fondamenti ideologici del confronto tra il sionismo globale e il pensiero mahdiano, indicando come principale caratteristica del conflitto tra civiltà contemporaneo la contesa tra le religioni del mondo attorno al concetto di Redentore e alla guida divina dell’umanità.
Taheri Akordi ha ribadito che il secolo attuale non è il secolo dell’energia e del petrolio, bensì quello dello scontro sul Redentore e sulla guida del mondo, affermando: “Il paradigma del confronto tra le nazioni oggi non è soltanto economico, ma nasconde in profondità una sfida dottrinale e conoscitiva: una contesa su chi debba governare il mondo”.
Riferendosi alla fede condivisa da tutte le religioni riguardo al Redentore, ha aggiunto: “Nelle visioni buddhiste, induiste, zoroastriane, ebraiche, cristiane e islamiche esiste un nucleo comune denominato “Il redentore Promesso della fine dei tempi”, e proprio su questa base si può affermare che la vera battaglia della storia non si svolge tra potenze materiali, ma tra il pensiero del Redentore divino e quello del redentore fittizio promosso dal sistema globale del sionismo”.
Taheri Akordi ha poi evidenziato le contraddizioni fondamentali della storia contemporanea, dichiarando: “Il sistema egemonico occidentale, dalle guerre petrolifere alla massiccia presenza in Medio Oriente, rappresenta in realtà uno sforzo di lungo termine per imporre una forma di redentorismo basata sul capitalismo: un redentore che viene riprodotto in modo non divino tanto nel pensiero marxista quanto in quello capitalista, mentre il mondo attende realmente il Redentore promesso da Dio”.
L’Hojjatoleslam Taheri Akordi ha infine richiamato la responsabilità storica della Umma islamica nei confronti della manifestazione del Redentore universale, sottolineando: “La vittoria finale della verità sul falso è una promessa divina certa, ma il suo ritardo è frutto della negligenza e dello stile di vita errato delle nazioni islamiche”.
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