Tuesday 9 December 2025 - 16:29
Dodici assi strategici per le attività coraniche dei seminari

L’Ayatollah Alireza Arafi ha richiamato l’importanza di rilanciare le attività coraniche dei seminari, proponendo dodici assi strategici per rafforzarne il ruolo e diffondere il messaggio del Corano a livello universale.

Agenzia Hawzah News – Nel corso di un incontro con docenti ed esegeti del Sacro Corano, l’Ayatollah Alireza Arafi, direttore dei seminari religiosi e membro del Consiglio Superiore, ha tracciato una visione strategica per il futuro delle attività coraniche. Pur riconoscendo i grandi risultati raggiunti nell’esegesi e nelle scienze coraniche, ha sottolineato che i seminari, di fronte alla grandezza del Corano e al bisogno universale dell’umanità, hanno ancora molta strada da percorrere. Per questo, ha affermato, è necessario adottare un approccio universale, civilizzazionale ed ermeneutico.

Aprendo il suo intervento, l’Ayatollah Arafi ha ricordato l’anniversario della nascita della venerabile Fatima Zahra (pace su di lei) e quello dell’Imam Khomeini (che Iddio lo benedica), sottolineando l’importanza di onorare tali ricorrenze e di difendere con coraggio la dignità della Madre degli Imam. Ha definito l’Imam Khomeini un sole raggiante che ha illuminato il pensiero islamico e avviato un movimento trasformativo e civilizzatore.

Arafi ha poi richiamato l’importanza dei martiri della Sacra Difesa, dei caduti degli ultimi anni e dei più di cinquemila martiri dei seminari, definendo il loro martirio un pilastro essenziale. Ha quindi espresso gratitudine alla Guida Suprema per il sostegno costante e ai marjaʿ, riconosciuti come guide principali dei seminari.

Il direttore dei seminari ha ringraziato docenti ed esegeti per i nuovi “germogli coranici” — giovani eccellenti e professori eminenti che hanno sviluppato nuove metodologie nello studio del sacro Corano. Ha richiamato i progressi seguiti alla Rivoluzione Islamica: centinaia di centri formativi e di ricerca, decine di riviste specialistiche, migliaia di articoli e tesi, software dedicati, esegesi sistematiche e tematiche, traduzioni in numerose lingue, osservando che tutto ciò non ha precedenti nel periodo antecedente alla Rivoluzione Islamica.

L’Ayatollah Arafi ha ribadito che il Corano è l’unico testo celeste giunto intatto e privo di alterazioni, specchio del creato e della legge rivelata. Nel Nahj al Balāgha, ha osservato, si contano oltre cinquanta ritratti luminosi della sua grandezza, ciascuno meritevole di uno studio autonomo.

Ha ammonito che, nonostante i progressi, il lavoro dei seminari resta insufficiente rispetto alla grandezza del Corano e alle esigenze di oltre otto miliardi di persone oggi e di molte altre in futuro; i seminari non si rivolgono soltanto all’Iran o al mondo islamico, ma all’intera umanità.

Arafi ha poi proposto dodici assi strategici per potenziare la formazione, la ricerca, gli strumenti digitali, le traduzioni e la diffusione internazionale del Corano, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze spirituali e culturali dell’intera umanità.

1. Approccio civilizzazionale al Corano. Il Corano va inteso come testo civilizzazionale che investe tutte le dimensioni della vita; occorre evitare letture riduzioniste o estreme e adottare un percorso equilibrato, critico e razionale.

2. Presenza più incisiva del Corano nelle scienze islamiche. Il Corano deve permeare più profondamente il fiqh, i principi del fiqh, la filosofia, il kalām (teologia speculativa islamica), lo studio degli hadith e le discipline affini, integrandosi in modo sistematico nei programmi e nelle pratiche accademiche.

3. Approfondimento dell’approccio basato sull’ijtihād nell’esegesi. Nuove norme hanno aperto la strada a lezioni esegetiche fondate sull’ijtihād; opere come Majma‘ al‑Bayān e al‑Mīzān vanno valorizzate e inserite nei curricula ufficiali.

4. Estendere l’esegesi alle scienze umane e alle questioni emergenti. Sviluppare discipline umane ispirate al Corano e coinvolgere i livelli avanzati dei seminari in ricerche applicate sui temi contemporanei.

5. Sistema organico di resoconti e documentazione delle lezioni esegetiche. Le lezioni e i resoconti esegetici devono essere registrati, trascritti, catalogati e archiviati in un sistema consultabile e interoperabile, garantendo accesso strutturato per la continuità didattica, la verifica scientifica e la ricerca.

6. Rafforzamento dell’esegesi narrativa. Promuovere ricerche esegetiche narrative approfondite, sistematiche e coordinate per mettere in luce e valorizzare le dimensioni storiche, letterarie e simboliche del Corano.

7. Attenzione all’ambito internazionale e alla traduzione dei concetti coranici. Conoscere i bisogni del lettorato internazionale, promuovere traduzioni accurate e culturalmente sensibili e sviluppare strategie comunicative mirate e contestualizzate.

8. Uso dell’intelligenza artificiale negli studi coranici. Potenziare e integrare strumenti di intelligenza artificiale nella ricerca e nella didattica coranica, rafforzando le iniziative avviate, sviluppando infrastrutture dati e metodologie replicabili e formando personale specializzato per innovare metodi, strumenti e accessibilità.

9. Creazione di una mappa coranica nazionale e divisione del lavoro. Coordinare i centri coranici entro una cornice comune, definire una mappa tematica nazionale e istituire meccanismi permanenti di collaborazione, scambio di docenti e condivisione di risorse tra gli istituti esegetici.

10. Esegesi, divulgazione e rapporto con le nuove generazioni. Produrre contenuti, programmi e formati coranici adeguati ai giovani è un dovere centrale per garantire il ricambio culturale, la rilevanza sociale e la partecipazione giovanile.

11. Studio tematico del Corano e risorse di ricerca sistematiche. Completare e ricostruire i temi coranici e renderli disponibili come risorse strutturate, indicizzate e accessibili per tesi, ricerche e materiali didattici.

12. Formazione di figure esegetiche di prim’ordine. Oltre a formare specialisti, i seminari devono coltivare vette scientifiche e formare studiosi esegetici di eccellenza, capaci di rispondere alle sfide future.

L’Ayatollah Arafi ha concluso sottolineando l’importanza di garantire la continuità delle sessioni tecniche e di raccogliere sistematicamente le opinioni dei docenti, elementi essenziali per costruire un lavoro collettivo solido e duraturo. Ha riconosciuto le lacune esistenti nell’approccio attuale al Corano, richiamando l’urgenza di una riflessione critica e di una documentazione rigorosa che permettano di colmare i vuoti conoscitivi.

Ha espresso fiducia che, attraverso uno sforzo condiviso, coordinamento istituzionale e una prospettiva civilizzazionale che integri ricerca, didattica e comunicazione, sia possibile compiere progressi significativi nella spiegazione delle scienze coraniche e nell’estensione del messaggio divino a livello globale. Questo impegno richiede continuità, apertura al confronto e progettualità collettiva per tradurre le intenzioni in risultati concreti e duraturi.

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