Wednesday 10 December 2025 - 16:10
Il ruolo del seminario nel tessuto intellettuale e istituzionale del Paese è una necessità imprescindibile

L’Ayatollah Arafi ha esortato il seminario a trasformare la sua eredità intellettuale in influenza concreta sulle scelte pubbliche: rafforzare una presenza organizzata nei processi legislativi e nei documenti strategici, consolidare comitati, ricerca e consulenza formale, e operare con dedizione, resilienza e pianificazione strategica per guidare riforme sociali e istituzionali nella Repubblica Islamica.

Agenzia Hawzah News – Nel corso dell’assemblea annuale dei rappresentanti degli studenti e degli studiosi del seminario, svoltasi presso la scuola Ma’sumieh di Qom, l’Ayatollah Arafi ha ribadito che il ruolo attivo del seminario nel tessuto intellettuale e istituzionale del Paese è una necessità imprescindibile. Pur riconoscendo i contributi già offerti in diversi ambiti e in risposta a molte esigenze del sistema, ha evidenziato la mancanza di una presenza forte, organizzata ed efficace negli apparati legislativi, nei documenti strategici e nelle grandi progettualità nazionali. Per colmare questa lacuna, ha sottolineato, servono impegno serio e pianificazione strutturata, in grado di valorizzare pienamente la missione storica e civile del seminario.

Arafi ha richiamato l’identità storica e civile del seminario, istituzione che da oltre mille anni conserva, approfondisce e trasmette il pensiero islamico. Ha sottolineato come l’Imam Khomeyni abbia introdotto una lettura civilizzatrice dell’Islam, capace di abbracciare tutte le dimensioni della vita umana — culturale, sociale, politica e scientifica — e di recepire le trasformazioni del sapere e della società. Questo approccio, in netto contrasto con interpretazioni riduttive o rigidamente conservatrici, ha segnato una svolta nel pensiero islamico, aprendo la strada a un modello di Islam dinamico, sociale e universale, capace di dialogare con le sfide contemporanee e di guidare processi di riforma e rinnovamento.

Il direttore dei seminari iraniani, ha richiamato le radici di questa prospettiva negli scritti dei maggiori pensatori sciiti — dal Tafsir al‑Mizan di Tabataba’i alle opere di filosofi, teologi e giuristi — osservando che tali elementi erano già diffusi nella tradizione intellettuale imamita. Ha sottolineato però che fu l’Imam Khomeyni a raccogliere, ordinare e sistematizzare questi apporti, trasformandoli in un progetto coerente e in un movimento storico di portata epocale, capace di rinnovare il ruolo pubblico e civile dell’Islam e di orientare pratiche e istituzioni nella modernità attuale.

L’Ayatollah Arafi ha inoltre richiamato l’attualità e l’urgenza della responsabilità del seminario: rafforzare la propria presenza nei processi legislativi e nei documenti nazionali, collaborare in modo strutturato con istituzioni come il Consiglio dei Guardiani e il Consiglio Supremo della Rivoluzione Culturale, e fornire contributi scientifici e progettuali in grado di incidere concretamente sulle politiche pubbliche. Ha ricordato la costituzione di circa trenta comitati di indirizzo, la partecipazione degli studiosi del seminario alle commissioni del programma di sviluppo e le numerose convenzioni con ministeri e altri enti, tra cui il Ministero dell’Istruzione; a suo avviso è necessario ora consolidare questi risultati attraverso meccanismi formali di consulenza, rafforzamento delle capacità di ricerca e una pianificazione organica che renda stabile e sistematica l’influenza del seminario nelle scelte pubbliche.

In conclusione, Arafi ha affermato che il seminario deve credere nelle proprie capacità, riconoscere con lucidità le sfide e agire con equilibrio tra timore e speranza, affrontando difficoltà e pressioni attuali con uno spirito rivoluzionario di impegno e sacrificio, inteso come dedizione attiva, resilienza e volontà di rinnovamento. Solo consolidando formazione, ricerca e azione organizzata, promuovendo unità di intenti e una pianificazione strategica, potrà continuare a essere fonte di trasformazione e guida per la società e per il sistema politico e amministrativo della Repubblica Islamica dell’Iran.

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