Saturday 6 December 2025 - 08:04
Negoziare con gli Stati Uniti è ridicolo / Il governo prenda misure per risolvere i problemi economici

Nei sermoni del venerdì a Qom, l’Ayatollah Hosseini Bushehri respinge le condizioni poste dagli Stati Uniti ai negoziati, critica la debole gestione economica interna e richiama governo e società all’unità, alla disciplina e alla vigilanza contro le ingerenze esterne.

Agenzia Hawzah News – Ieri, 14 Azar (5 dicembre 2025), nei sermoni della preghiera del venerdì a Qom, l’Ayatollah Seyyed Hashem Hosseini Bushehri ha intrecciato richiami religiosi e indicazioni politiche, delineando con chiarezza le responsabilità interne e le minacce esterne che gravano oggi sull’Iran. In occasione della nascita di Fatima Zahra, pace su di lei, celebrata come modello sublime di purezza, coraggio e dedizione, il religioso ha sottolineato il ruolo della donna nella visione islamica, contrapponendolo alla rappresentazione degradante offerta dall’Occidente, che riduce la figura femminile a merce pubblicitaria o a manodopera sfruttata. Ha ribadito che il rispetto dell’hijab e della pudicizia costituisce un fondamento imprescindibile della società islamica.

Sul piano politico, Bushehri ha condannato l’arroganza degli Stati Uniti, definendo ridicolo parlare di negoziati quando Washington impone pretese che equivalgono a un diktat: azzeramento dell’arricchimento nucleare, limitazione della capacità missilistica e interruzione dei legami con il fronte della Resistenza. Ha esortato il popolo a non nutrire alcuna fiducia in colloqui basati su imposizioni e ricatti, che, come in passato, non porteranno alla rimozione delle sanzioni.

Rivolgendosi ai responsabili interni, l’Ayatollah ha richiamato il governo ai propri doveri. Pur riaffermando il sostegno all’esecutivo secondo le indicazioni della Guida Suprema, ha denunciato la gestione debole e disordinata dell’economia, sottolineando che un Paese ricco come l’Iran non può tollerare la persistenza di prezzi instabili e disomogenei tra le diverse regioni. Ha ricordato il monito del Profeta sul pericolo della cattiva amministrazione, considerata una delle principali cause di indebolimento della società.

Rievocando il 16 Azar, Giorno dello Studente, Bushehri ha ricordato il valore storico delle proteste studentesche del 1953 contro l’ingerenza americana in Iran, simbolo permanente di vigilanza e dignità nazionale. Ha invitato gli studenti a riconoscere la propria posizione nella storia, a impegnarsi con determinazione nella scienza e nella tecnologia e a preservare il ruolo che hanno avuto nei momenti più delicati della Repubblica Islamica.

Nel primo sermone, di solito dedicato alle questioni spirituali, l’Ayatollah Bushehri ha richiamato i fattori che impediscono alla comunità di beneficiare della protezione divina: divisione, ipocrisia, indifferenza, fuga dalle responsabilità e disobbedienza alla Guida della società. Richiamando gli esempi del martirio del Principe dei Credenti Ali e dell’Imam Hossein, pace su di loro, ha sottolineato che la forza dell’Ummah risiede nella piena unità tra il popolo e il suo Imam: solo una comunità compatta e attenta alle raccomandazioni del suo leader può impedire l’infiltrazione dei nemici e garantire la protezione divina.

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