Saturday 27 December 2025 - 07:50
Sosteniamo il rinnovamento dei testi e dei sistemi educativi del seminario, senza comprometterne la profondità scientifica

L’Ayatollah Arafi ribadisce la necessità di una riforma responsabile del seminario, fondata su una visione alta e civilizzazionale, capace di coniugare innovazione didattica, rigore scientifico e profondità spirituale.

Agenzia Hawzah News – Nel suo intervento presso la scuola teologica Khatam al-Anbiya di Qom, l’Ayatollah Alireza Arafi, direttore dei seminari sciiti dell’Iran, ha ribadito che il futuro del seminario dipende dall’adozione di una visione alta e lungimirante e di un solido approccio civilizzazionale, capaci di integrare profondamente scienza, rigore metodologico, spiritualità autentica e spirito di impegno. Un’impostazione, ha sottolineato, indispensabile per formare studiosi in grado di affrontare le complesse sfide del mondo contemporaneo e di assicurare la continuità storica e ideale del cammino della Rivoluzione Islamica.

L’Ayatollah Arafi ha messo in guardia contro una lettura riduttiva del seminario, confinata ai soli ambiti amministrativi o organizzativi, ribadendo che la sua missione è di gran lunga più ampia e richiede orizzonti alti, finalità ambiziose e una prospettiva storica e globale. In questo quadro, ha sottolineato come sia essenziale che anche i giovani seminaristi, fin dalle prime fasi del loro percorso, maturino uno sguardo ampio e consapevole, capace di coniugarsi con rigore scientifico, profondità di giudizio, saggezza, coraggio e autentico spirito di sacrificio, affinché tali ideali si traducano in responsabilità concrete e feconde per il futuro del seminario e della società.

Ribadendo con forza il proprio sostegno a una riforma consapevole e responsabile dei testi e dei sistemi educativi, l’Ayatollah Arafi ha chiarito che tale processo di trasformazione non deve in alcun modo tradursi in un indebolimento della tradizione seminariale, ma al contrario preservarne e valorizzarne la profondità, il rigore e la solidità scientifica, assicurando continuità metodologica e fedeltà alle sue radici più autentiche.

Nel ricordare la figura del martire Ayatollah Sayyid Muhammad Baqir al-Sadr, Arafi ne ha messo in luce il genio scientifico fuori dal comune, la straordinaria precocità nel raggiungimento dell’ijtihad e l’ampiezza dell’impatto esercitato dalle sue opere nei campi della filosofia, dell’economia e della logica, capaci di confrontarsi in modo rigoroso e originale con le grandi correnti ideologiche della modernità. Ha quindi sottolineato come l’eccezionale statura intellettuale di al-Sadr non fosse frutto del solo talento, ma dell’indissolubile connessione tra dono naturale e instancabile impegno scientifico, evidenziando al contempo come la sua profonda umiltà rappresenti ancora oggi un modello etico e spirituale di riferimento per gli studiosi e i seminaristi.

Particolare rilievo è stato attribuito al profondo e consapevole legame di Sayyid Muhammad Baqir al-Sadr con la Rivoluzione Islamica e con l’Imam Khomeini, una scelta sostenuta con lucidità e convinzione fino al martirio. Al-Sadr riconobbe infatti nella Rivoluzione Islamica la concreta realizzazione storica degli ideali profetici e della missione dei messaggeri divini, assumendo su di sé, con piena responsabilità, il prezzo umano e spirituale di tale adesione.

L’Ayatollah Arafi ha infine ribadito il carattere assolutamente unico della Rivoluzione Islamica nella storia contemporanea, sottolineando come essa si fondi su una visione autenticamente civilizzazionale dell’Islam, capace di integrare in modo armonico ragione, spiritualità, scienza e coraggio morale. In questo contesto, ha esortato i seminari a coltivare una profonda consapevolezza storica e una solida formazione spirituale, richiamando in particolare l’importanza di un intenso percorso di elevazione interiore nei mesi benedetti di Rajab, Sha‘ban e Ramadan, quali pilastri imprescindibili della formazione integrale dello studioso religioso.

Concludendo il suo intervento, l’Ayatollah Arafi ha espresso profonda fiducia nell’eccezionale potenziale del seminario, sottolineando che «proprio all’interno di questo stesso gruppo ristretto di seminaristi presenti si possono trovare i grandi protagonisti del futuro del seminario e della società islamica». Ciò, ha precisato, a condizione che programmazione consapevole, impegno costante, sapere rigoroso, spiritualità autentica e una visione alta e civilizzazionale avanzino congiuntamente, dando forma a un percorso formativo capace di incidere in profondità tanto sul presente quanto sul futuro.

A cura di Mostafa Milani Amin

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