Agenzia Hawzah News – Federica Mogherini, già Alto Rappresentante dell’Unione Europea per la politica estera e attuale rettrice del College of Europe di Bruges, è diventata nelle ultime settimane il centro di uno dei più delicati casi giudiziari che hanno coinvolto figure di primo piano delle istituzioni europee. Il suo arresto in Belgio, avvenuto il 2 dicembre 2025, e il successivo rilascio nella notte tra il 2 e il 3, hanno scosso profondamente l’ambiente politico e diplomatico europeo, aprendo interrogativi sulla gestione dei fondi comunitari e sulla trasparenza dei processi decisionali all’interno dell’UE.
Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dall’European Public Prosecutor’s Office (EPPO), la polizia belga ha effettuato perquisizioni negli uffici dell’European External Action Service a Bruxelles, nelle sedi del College of Europe a Bruges e nelle abitazioni di diversi funzionari. L’operazione si concentra su presunte irregolarità legate all’assegnazione di un appalto riguardante la EU Diplomatic Academy, un programma di formazione per i futuri diplomatici dell’UE attuato nel biennio 2021-2022. L’accusa sostiene che il College of Europe, guidato da Mogherini, avrebbe ricevuto informazioni privilegiate prima dell’avvio ufficiale della procedura, ottenendo così un vantaggio illecito. Le ipotesi di reato includono frode, corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale.
Insieme a Mogherini sono stati fermati anche un dirigente dell’istituto e Stefano Sannino, ex segretario generale del servizio di azione esterna dell’UE. Tutti e tre sono stati sottoposti a interrogatori durati oltre dieci ore. Gli investigatori hanno ritenuto opportuno procedere alla detenzione temporanea per approfondire i dettagli dell’inchiesta e per verificare il coinvolgimento diretto dei soggetti in relazione alle accuse formulate.
Nonostante la gravità delle imputazioni, il rilascio è avvenuto nella notte del 3 dicembre. La decisione è stata motivata dal fatto che gli indagati non sono stati considerati a rischio di fuga né sono emerse condizioni tali da giustificare misure più restrittive. Al contempo, il procedimento resta pienamente aperto: la posizione di Mogherini rimane quella di indagata, e l’EPPO ha ribadito che le accuse mantengono consistenza. Il rilascio, dunque, non rappresenta un’attenuazione del quadro accusatorio, ma soltanto un esito coerente con i criteri di custodia previsti per questo tipo di indagini.
L’arresto di una figura nota a livello internazionale come Mogherini ha avuto un impatto immediato sia sul piano mediatico sia su quello politico. Per anni simbolo della diplomazia europea, Mogherini ha mantenuto un profilo pubblico fortemente legato ai temi della cooperazione multilaterale, del dialogo tra blocchi geopolitici e della formazione delle élite istituzionali del continente. Vederla coinvolta in un’indagine che tocca il cuore della gestione dei fondi europei e delle procedure di appalto ha generato un’onda di reazioni contrastanti: dalla prudenza istituzionale, ai commenti indignati, fino alle accuse di strumentalizzazione politica.
Molti osservatori sottolineano come il caso sia emblematico di una fase delicata dell’Unione Europea, in cui la necessità di maggiore trasparenza e controllo sull’uso delle risorse pubbliche si scontra con la complessità amministrativa e con il peso crescente degli organismi di vigilanza europea, come l’EPPO. La vicenda potrebbe avere ripercussioni sulla percezione pubblica delle istituzioni, soprattutto in un momento storico in cui la fiducia dei cittadini nei confronti dei processi decisionali europei è già messa alla prova.
Per ora, la vicenda resta in evoluzione. Le indagini proseguono, e sarà il lavoro dell’EPPO nei prossimi mesi a chiarire se le accuse troveranno un fondamento solido oppure se ci si trova davanti a un fraintendimento amministrativo amplificato dalla rilevanza dei protagonisti coinvolti. Quel che è certo è che il caso Mogherini non rappresenta solo un procedimento giudiziario, ma un test significativo per la credibilità dell’UE e dei suoi meccanismi di tutela dell’integrità istituzionale.
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