Agenzia Hawzah News – Nel suo secondo secolo di attività, il seminario di Qom è chiamato a superare il ruolo tradizionale di centro di studi religiosi per diventare un autentico attore nella costruzione della civiltà islamica contemporanea. È quanto emerge dal messaggio della Guida Suprema in occasione del centenario dell’istituzione, che invita a ridefinire la missione del seminario come cuore pulsante della riflessione islamica e laboratorio di modelli per la giustizia sociale, l’economia etica e la governance religiosa.
Secondo l’analisi pubblicata da Neda Hekmatnia, il seminario deve trasformarsi in un’istituzione capace di progettare sistemi economici basati sul guadagno lecito e la giustizia redistributiva, elaborare quadri giuridici per i mercati digitali, e offrire soluzioni operative per la diplomazia culturale e la politica pubblica ispirata ai principi islamici.
Tra le sfide principali si segnalano la debolezza nei dialoghi interdisciplinari, la scarsa presenza nella diplomazia culturale, la difficoltà nel rispondere a questioni emergenti e la necessità di riformare la struttura educativa. Per affrontarle, l’autrice propone una strategia mediatica multilivello: reti digitali multilingue, contenuti audiovisivi per i giovani, uso dell’intelligenza artificiale e formazione mediatica per i seminaristi.
Il seminario di Qom, conclude Hekmatnia, può diventare il centro di riferimento per la civiltà islamica solo se saprà coniugare tradizione e innovazione, spiritualità e progettualità, e se assumerà un ruolo attivo nella guida culturale e sociale del mondo islamico.
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