Agenzia Hawzah News – L’intelligenza artificiale può rivoluzionare la vita umana, ma se priva di controllo etico, rischia di diventare più pericolosa dell’uomo stesso. È quanto affermato dall’ingegnere Ebrahimi, docente di IA, durante un seminario formativo a Mashhad rivolto ai dirigenti del seminario femminile della provincia di Kerman.
Tra gli esempi illustrati:
– robot intelligenti capaci di colpire selettivamente cellule malate, a differenza dei farmaci convenzionali;
– sistemi di elaborazione linguistica in grado di rispondere in più lingue, mantenendo tono e timbro dell’utente;
– veicoli autonomi con tassi di errore drasticamente inferiori rispetto alla guida umana.
Ebrahimi ha messo in guardia sull’impatto dell’IA nel mondo del lavoro e sulla raccolta massiva di dati personali, sottolineando che anche informazioni apparentemente banali possono essere usate per tracciare e profilare gli individui.
Dal punto di vista religioso, ha ricordato che secondo le fonti tradizionali, la superiorità dell’uomo non risiede nell’intelligenza, ma nella sua dimensione spirituale. Se privo di etica, l’uomo può diventare inferiore alla macchina.
Nel contesto seminariale, ha illustrato l’uso dell’IA per generare notizie da file audio e scrivere lettere a partire da parole chiave. Tuttavia, ha anche segnalato casi critici, come adolescenti che hanno sviluppato legami emotivi con sistemi IA, con esiti drammatici.
Ebrahimi ha concluso sottolineando l’urgenza di educare l’intelligenza artificiale all’etica: «Formare le macchine potrebbe essere più importante che formare gli uomini, perché le macchine agiscono esattamente secondo ciò che apprendono».
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